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Mostra delle macchine funzionanti. Maschio Angioino dall’11 marzo al 15 luglio 2025

PRESENTAZIONE DI DUILIO CONTIN

Ludovico il Moro, signore di Milano, riceveva nel 1493 una lettera da messer Leonardo, tale maestro toscano, originario di Vinci, che da qualche tempo si era fatto notare a corte per alcune collaborazioni in pitture e costruzioni. Quella memorabile missiva è ora conservata alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, fra le carte del Codice Atlantico, come documento autoreferenziale delle straordinarie capacità di Leonardo. Si tratta di un curriculum preciso, stilato con impegno da un professionista che ambisce a un lavoro stabile e ben remunerato, che offre agli Sforza la sua pratica in ingegneria civile e soprattutto militare, all’epoca la più ricercata. Avendo, Signor mio Illustrissimo, visto e considerato oramai ad sufficienza le prove di tutti quelli che si reputono maestri… mi exforzerò…farmi intender da Vostra Excellentia … Ho modi de ponti leggerissimi e forti… so in la obsidione de una terra toglier via l’aqua de fossi… ho modi di ruinare omni rocca o altra fortezza… ho modi de bombarde comodissime e facile ad portare … farò carri coperti, securi e inoffensibili … item, occorrendo di bisogno, farò bombarde, mortari … briccoli, mangani, trabucchi … e quando accadesse essere in mare ho modi de molti instrumenti actissimi da offender e defender. Per concludere, nel caso di un’improbabile tempo di pace, … credo di satisfare benissimo a paragone de omni altro in architectura, in scultura … similiter in pictura… Ancor si poterà dare opera al cavallo di bronzo … eterno onore de la felice memoria del Signor vostro patre … Et se alcune de la sopra dicte cose … paressino impossibile e infactibile … me offero paratissimo ad farne esperimento… Poco ci interessa la diatriba se si tratti di una lettera autografa o dettata al copista, magari con l’ausilio di qualche amico letterato: gli apparati offerti e da costruire sono innegabilmente tutti nati dalla fervente fantasia e dall’ingegno della sua mente. Sono macchinari preparati per l’acqua, il volo, la locomozione, la guerra, il movimento e addirittura la stampa e il teatro, e spesso sono testimonianza di leggi non ancora scritte della fisica. Ma quello che più colpisce è quell’automa programmabile o robot, stupefacente capolavoro che anticipa la bioingegneria del XXI secolo. E anche il palombaro, che fornirà lo spunto per vestire opportunamente i personaggi più avveniristici di Jules Verne, quasi quattro secoli dopo. Prima di allora i pochi esempi di disegni di macchine da guerra e da costruzione, come quelli ad opera di Guido da Vigevano nel XIV secolo e Roberto Valturio nel XV, erano stati certamente innovativi, ma neppure lontanamente paragonabili a quelli di Leonardo per la precisione del segno e la ricchezza dei particolari tecnici. Nella vita di corte i compagni di Leonardo sono i pittori più celebri, gli umanisti più colti, i matematici più preparati. Come non ricordare il suo precettore di matematica e geometria fra Luca Pacioli, per il quale disegnerà i poliedri per i manoscritti De divina proportione e forse inciderà le rispettive matrici di legno per presentarli come schemata scalpta? Con lui sarà anche a Mantova e a Venezia, dove influenzerà Giorgione con la sua straordinaria arte pittorica e frequenterà le botteghe dei migliori stampatori. A Venezia continuerà a disegnare le sue macchine, che oggi, a cinquecento anni di distanza, possiamo ammirare riprodotte ed esposte nella Chiesa di San Barnaba, a testimonianza del suo legame con la città lagunare, orgogliosa di averlo ospitato in un periodo così florido della sua produzione artistica e scientifica. Ecco, le macchine di Leonardo presentate in questo catalogo, sembrano aver preso forma e sostanza uscendo dai suoi disegni, tanta è stata la cura artigianale nella riproduzione e la fedeltà dei particolari: sono gli esperimenti, moderni prototipi di quello che lo scienziato avrebbe realizzato per promuovere il suo lavoro presso Ludovico Sforza. Questo catalogo è un indispensabile strumento di studio anche per chi voglia avvicinarsi ai disegni dei codici di Leonardo, dei quali offre una panoramica scelta e significativa. È un’esauriente raccolta tutta da leggere, ricca di precisi commenti e di eloquenti fotografie, da conservare a fianco dei cataloghi delle opere pittoriche del Maestro, come documento dell’universalità delle sua espressione intellettuale.

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