Dopo che il presidente del consiglio comunale Giovanni Landolfo ha rinunciato al proprio stipendio per aumentare i fondi da dedicare agli anziani, alle famiglie in difficoltà, ai servizi sociali veri, ci si aspettava che il sindaco Umberto Cimmino lo seguisse a ruota insieme alla propria giunta comunale viste ancora le criticità di cassa da dissesto finanziario, ma ad oggi non abbiamo alcun segnale, anzi qualcuno ha esclamato in maniera indecorosa al presidente: “Giovanni, perchè hai rinunciato, noi lavoriamo” si avete letto bene “noi lavoriamo“. Bene, se avessero davvero lavorato tanto da produrre benessere e servizi, allora potrebbero pure avere le proprie ragioni in quanto hanno lavorato, perso giornate, perso il proprio lavoro per dare alla città importanti risultati, ma ciò non è accaduto ed è sotto gli occhi di tutti i grumesi in primis chi li ha proposti e votati. Sei mesi di assoluto immobilismo amministrativo, tranne il velocissimo anche se legittimo, aumento degli stipendi appena insediati. Ma a parte l’esecutivo, l’esempio più atteso dalla città lo dovrebbe compiere il sindaco, funzionario della prefettura in quiescenza crediamo con una pensione importante. Sindaco, ascolti, sarebbero circa 200.000 euro all’anno con tutto l’esecutivo da destinare a chi sta in VERA difficoltà, un suo gesto nobile di rinuncia allo stipendio sarebbe apprezzato da tutta la comunità, ci pensi anche se ovviamente è libero di tenersi i 4.140 euro lordi al mese che i cittadini, anche quelli bisognosi, versano al Comune per pagare gli amministratori.