Stasera abbiamo assistito alla pagina politica più squallida di tutta la storia dei Consigli comunali dal dopoguerra ad oggi. Mai vista tanta deficienza politica, impreparazione amministrativa, approssimazione procedurale. Ma a colpire di più è il mutismo totale di un sindaco che in quattro ore, non ha espresso una sola parola, impegnatissimo al telefono mentre i consiglieri della minoranza mettevano a nudo tutte le illegittimità, le deficienze, l’immobilismo dell’esecutivo che aveva nell’assessore al bilancio il principale responsabile amministrativo di un atto di giunta palesemente illegittimo per il quale Di Bernardo ha chiesto le dimissioni. Illegittimo al punto che la stessa maggioranza, dava ragione al consigliere di minoranza Enzo Liguori per aver scoperchiato un pentolone di inesattezze e obbrobrio procedurale al punto da costringere la stessa maggioranza a non votare una parte della variazione di bilancio. Dopo sospensioni di seduta e dichiarazioni dell’assessore che non davano garanzie di nulla sulla legittimità degli atti, arriva alla fine la scelta più scellerata che si poteva fare: spacchettare l’atto e votare solo alcune variazioni con il parere dei revisori chiesto via telefono e arrivato allo scadere delle quattro ore di consiglio, e contro ogni norma del regolamento contabile, ovvero durante la discussione. Incredibile. A questo punto Gianco Di Bernardo a nome della minoranza, dichiara l’abbandono della seduta denunciando i gravi episodi, le gravissime irregolarità al Prefetto di Napoli e alla Procura della Corte dei Conti. Si prospettano debiti fuori bilancio e danno erariale (si parla di 50.000 euro a testa) per chi ha approvato un obbrobrio contabile che avrà delle ripercussioni anche sui cittadini. Da segnalare che la minoranza ha posto agli atti una mozione di sfiducia al sindaco che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale e che verte su fatti politicamente molto delicati. Un sindaco muto che sulle tematiche sociali poste dai consiglieri di minoranza Gianluca Esposito, Susy Liguori, Gianco Di Bernardo, Francesco Cavassi, non ha detto una sola parola. Un Di Bernardo che ha ricordato tutte le promesse mancate dal sindaco, il centro Polivalente e la biblioteca abbandonata, il campo sportivo, le villette comunali senza avere alcuna risposta dal sindaco. Dalla maggioranza un silenzio complice di questo scempio amministrativo, con un PD fantasma e inaffidabile, politicamente nullo che pensa solo alle poltrone e non alla città. Si salva il solo Antonio Chiariello probabilmente schifato, rimasto a casa forse per evitare il voltastomaco. Una delle pagine politiche più nere, mai così irrispettosa per la città, per la democrazia del confronto e per la regolarità del Consiglio comunale. Domani sarà informato il Prefetto di Napoli delle gravi irregolarità susseguite durante la seduta.