Avevamo i nostri dubbi che la svolta verde tanto difesa a chiacchiere, poteva realizzarsi con il nuovo piano regolatore. Troppi gli interessi in gioco tra società già precostituite da anni, certo siamo alle voci che circolano con insistenza, ma occorre comunque fare molta attenzione e accendere i riflettori.. Dimentichiamoci il famoso Parco a Tema per assistere alla più imponente lottizzazione sulle Zone D mai realizzata e pianificata da mesi e mesi? Con trasformazione di alcuni terreni in sacchi edilizi? Speriamo di no. Voci parlano di accordo raggiunto per salvare l’attuale amministrazione ma con un accordo politico tale, contestualmente si distruggerebbero le ultime speranze di vedere la nostra città realizzare qualcosa di importante, progetti lungimiranti tendenti oltre che difendere ambiente e vivibilità, produrre ricchezza, economia e non soltanto lottizzazione terriera e probabile speculazione edilizia per pochi. Se questa voce si confermerà nei fatti occorre una mobilitazione generale di tutte le coscienze sane, delle associazioni, dei partiti veri e non come il PD , di semplici cittadini, oltre alle autorità istituzionali di controllo. Noi ci appelliamo al gruppo dell’Università Federico II che ha svolto un lavoro egregio nei due anni precedenti: occorre partire dal preliminare già approvato due anni fa, su quello bisogna disegnare il futuro di Grumo Nevano e non azzerarlo come qualcuno chiede per se.