Grumo Nevano. Un giovedì di “fuoco” sul PUC. Sindaco tuteliamo le aree verdi e servizi al cittadino, diciamo no ad ogni eventuale azione di tipo speculativo

Lo scorso giovedì si è svolta una riunione dei capigruppo che aveva sul tavolo la discussione del PUC il nuovo piano regolatore. A detta di alcuni partecipanti alla riunione, sembra che siano volati stracci e paroloni abbastanza pesanti tra il sindaco e la sua stessa maggioranza nel merito di una diversa visione per alcune aree del nuovo strumento urbanistico la cui redazione, a cura della Università Federico II con il supporto di specialisti del settore chiamati dall’ex amministrazione Di Bernardo, è ferma al preliminare approvato in giunta proprio dall’esecutivo Di Bernardo e da allora nulla è stato fatto. Con lo spauracchio del possibile commissariamento, qualcuno spinge a fare presto puntando sempre e soltanto su alcune zone già saltate in un precedente consiglio comunale, le famose D, senza tenere conto di una visione molto più ampia e sicuramente con un impatto ambientale sostenibile e meno cementificato. Verde e servizi ai cittadini devono essere la priorità in un comune dove non si può pensare esclusivamente ad edificare o costruire zone commerciali e industriali dove oramai, già da diversi anni, il comparto artigianato e commercio a Grumo Nevano si è ridotto ai minimi termini tanto da perdere quella competitività rimasta ai pochi che operano sul territorio, mentre c’è chi opera in altri agglomerati industriali molto più attraenti e competitivi. Facciamo appello alla sensibilità del sindaco Cimmino che pare  sia ampiamente d’accordo nella tutela delle zone verdi e servizi, evitando probabili azioni di tipo speculativo e, il riproporre un progetto come ad esempio un parco a tema sulle aree da destinare nel PUC, potrebbe veramente dare quella svolta tanto attesa che porterebbe in città servizi, economia, lavoro con il beneficio dell’intera comunità.