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Grumo Nevano. Dopo aumenti degli stipendi, la poltrona al cimitero, manca la poltrona nell’azienda servizi sociali: tutti accontentati tranne i cittadini grumesi

Tre mesi ad assegnare poltrone, ad aumentare gli stipendi a sindaco e assessori, tre mesi con la città ferma al palo con le testimonianze dei cittadini delusi da questo totale immobilismo. Oggi hanno sistemato un altro “pegno” politico elettorale con la poltrona al cimitero (chissà cosa ne pensano i sinistri rimasti fuori nonostante hanno votato Cimmino) adesso tocca alla poltrona nell’azienda servizi sociali che dovrebbe essere appannaggio di chi l’azienda non l’ha neppure votata in consiglio comunale, adesso l’azienda per chi l’ha osteggiata a dispetto, è diventata un piatto politico appetitoso. La poltrona in Acquedotti non si tocca per svariati motivi che la comunità politica conosce. Da domani si passerà alle nomine tecniche, agli incarichi legali, al grande fratello tanto atteso, il PUC….e la città? Bene, può attendere, anche perché gli unici sussulti per denunciare questo stato comatoso, arrivano dalle comunità pakistane: il popolo grumese è stato definito negli anni 70 un “popolo mansueto”, epoca “corachiatta”, da parte di esponenti politici nella disputa con i “coreani”. Siamo alla terza repubblica, nulla è cambiato, la mansuetudine dei grumesi rimane quella garanzia per gli amministratori che non riescono a fare nulla di importante tranne che gestire il potere politico e l’ordinario quando si riesce, perché in questa città, per chi ora amministra, l’ordinario ormai è diventato come realizzare la Cappella Sistina anche quando si pulisce una caditoia o si tappa una buca. Siamo all’anno zero, zero attività, zero atti deliberativi di indirizzo straordinario, zero punti programmatici, unici dati sopra lo zero riguardano gli stipendi con più 48%.

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