Le vicende amministrative degli ultimi anni che stanno caratterizzando la vita quotidiana delle due città del ponte, anche se con aspetti molto diversi tra loro, con eccessi nettamente opposti, ovvero Grumo Nevano città definita spesso e volentieri dormitorio e Frattamaggiore città della movida, del food, per tanti caotica tanto da perdere residenti, per molti città della inarrestabile cementificazione, oggi pure le piattaforme sulle strade, entrambe le città fanno emergere un dato di fatto difficilmente contestabile: la politica di livello ha abdicato ai “sistemi”, tutto è lasciato decidere a qualche burocrate di turno, ai funzionari, al gruppetto di potere di turno, senza nessuna partecipazione delle città che ovviamente non trovano interlocutori politici credibili, non trovano la politica. Ed ecco quindi che Grumo Nevano tarda a decollare in quanto da decenni, nei fatti è commissariata, mentre Frattamaggiore, il sistema frattese, negli anni ha mortificato la politica piazzandosi nei contenitori classici di partito, esclusivamente per uso personale e familiare con una sequenza impressionante di saltimbanchi nel parlamentino frattese, a secondo delle proprie convenienze. In entrambe le città si salvano in pochi, ma quei pochi sono considerati dai sistemi, come dei lebbrosi da tenere distanti. Ed ecco quindi imporsi la mediocrità, la nullità, l’assenza di una cultura politica capace di indirizzare e di non subire. In questo panorama dove la politica ha abdicato, tanti ciucci sono diventati cavalli diceva un deputato della Repubblica che ci ha lasciato alcuni anni fa, e a pagarne le conseguenze sono ovviamente i cittadini e la storia degli immobili, dei palazzi caduti giù, delle strade, degli alberi centenari, della propria identità. Buon bagno.