a cura di Caterina Flagiello
Al prossimo 30 giugno sembra che il contratto d’affitto dei locali della Biblioteca sia in scadenza. Mancano pochi giorni e occorre individuare una nuova collocazione. Dove? La palla passa al nuovo Sindaco Cimmino. Nel frattempo arriva alla nostra redazione una lettera di una giovanissima che scrive alla Biblioteca, eccola
“Cara biblioteca.
Oggi ti scrivo per ringraziarti e renderti consapevole di tutto ciò che hai fatto per me o per chiunque decida di venirti a visitare.
Credo fermamente che tra quei libri succeda qualcosa di speciale. Ognuno di quei volumi rappresenta una porta, una porta che può portarti in un’altra realtà -probabilmente di gran lunga migliore di questa-, una realtà piena di fantasia, di emozione, ma soprattutto di magia e di comprensione; comprensione nei confronti di tutti quegli individui che si sentono quasi perennemente fuori posto e che riescono a ritrovare sé stessi tra le pagine di un libro. Sembrerebbe una cosa da poco, ma fidatevi che non lo è, ed è per questo che non capisco tutti coloro che reputano la lettura una perdita di tempo. Molti di voi adulti dite sempre a noi giovani che siamo disattenti, vuoti, incolti ed ottusi. Ma se è davvero così come dite, perché non fate niente per aiutarci a migliorare? Perché non ci incentivate e ci incoraggiate? Dite che non abbiamo una cultura ma poi siete i primi che cercano di privarcene togliendoci la biblioteca e tutti i suoi libri. Non vi pare un po’ ipocrita?
Come ho detto, i libri hanno il potere di farti viaggiare… Ho scoperto il potere della magia con Harry Potter, ho chiacchierato con Anna dai capelli rossi, ho sperimentato i poteri degli DEI insieme a Percy Jackson, ed ho ancora tanto da provare grazie a quelli come loro… Le mie parole sono probabilmente riduttive, d’altronde, non si può davvero capire di cosa sto parlando se non lo si sperimenta in prima persona. Ma nonostante ciò, vorrei che ci provaste, provate ad immaginarlo e sappiate che qualsiasi pensiero voi abbiate formulato la realtà della lettura è così, se non meglio.
Perciò vi chiedo di non chiudere la biblioteca, di non chiudere quelle porte e di non limitare di conseguenza il nostro pensiero. S.M.”