Grumo Nevano. Peppino Landolfo “Querele, voto di scambio e assalti verbali: è questa la campagna “politica” grumese? Fatela pure, siamo abituati, ma i grumesi lo devono sapere”

Una delle campagne elettorali più brutte della storia politica grumese degli ultimi decenni, almeno per chi le ha vissute in prima linea. Di tutto si parla tranne che della città: ho ascoltato soltanto un elenco immaginario di banali e inflazionate promesse di tipo generiche senza conoscere dati certi per realizzarne solo uno degli slogan programmatici: quando, come, con quali soldi, e principalmente con chi, con quali presunti compagni e amici di viaggio. Sento parlare dai palchi di stabilità ma, paradossalmente, chi lo afferma ha con sè al proprio fianco, chi ha mandato a casa tre sindaci, qualcuno addirittura una decina di amministrazioni, un bel coraggio ad affermare questa stabilità con chi fa cadere pure i grattacieli nipponici. Qualcuno almeno ha avuto la decenza nelle sue parole di dire “Bè li conosciamo ma non facciamo i nomiperchè lui doveva essere forse il capolista di chi detiene il record dei sindaci mandati a casa, una forma di pentimento autobiografico. La competizione politica che stiamo vivendo va avanti tra querele e assalti verbali nel tentativo, nel caso della querela, di limitarne la democrazia di espressione, ma qualcuno deve rendersi conto che la politica è ben altra cosa che cercare di porre bavagli. Così come nel caso dell’assalto verbale nel tentativo di zittire e, per certi versi, limitare la libertà di espressione, nei modi e nei contenuti:  non va bene, tutti sono liberi di esprimersi come vogliono nel pieno rispetto della dignità delle persone, seduti, alzati, urlando ad alta voce o meno, è il sale della democrazia. Altro capitolo le insistenti voci che circolano in città sulla pratica del voto di scambio per la quale tutti i candidati hanno lanciato appelli: noi lo ribadiamo ancora più forte rivolgendoci alle forze di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, è su questo terreno che occorre garantire un voto pulito e non falsato, in difesa della legalità e della democrazia, in tutte le sedi pubbliche e private, nelle periferie, nei grossi bacini d’utenza pubblica.