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Grumo Nevano. Cercasi disperatamente la politica, un leader, le squadre: chi ha fallito resti a casa. Minestre riscaldate per niente gradite

Inutile rimarcare la tristezza di questi giorni nel vedere Grumo Nevano unica città d’Italia a non avere acceso neppure un lumino da due euro a Domenico Cirillo. Come è inutile andare alla ricerca di colpe, colpevoli e fantasmi del passato: tutte le amministrazioni hanno le proprie colpe, i loro colpevoli e i loro fantasmi del passato. C’è però da sottolineare che se di errori ne sono stati commessi a valanga, se di millantatori, faccendieri e disonesti ne abbiamo visti eccome in tutti questi anni, se di presunti leader scoppiati al primo botto hanno fallito nel proprio mandato o sconfitti dall’elettorato, se vogliamo tutti cercare di tentare in un miracolo talmente difficile che forse neppure una coalizione di Santi più illustri ci riuscirebbe, ovvero quello di ridare lustro alla nostra città, allora è giunto il momento di iniziare proprio da chi ha fallito chiedendo loro di farsi da parte per lasciare il campo a nuova linfa o da vecchia linfa che ha dimostrato, anche non riuscendoci del tutto, di avere i numeri e le qualità giuste. Nell’ascolto degli umori in città emerge un senso di schifo verso tutti, ma particolarmente su alcuni nomi impronunciabili, non graditi in virtù del loro trascorso fin troppo dannoso alla politica, alle amministrazioni e alla collettività: progetti che nascono da e su questi soggetti sono destinati nuovamente a fallire. I nomi? Sono sulla bocca di tutti, dai presunti  leader ai probabili candidati in consiglio. A quattro mesi dalla presentazione delle liste, ancora nessuna novità di rilievo, tutte minestre riscaldate per niente gradite. Cercasi disperatamente la politica, le squadre, un leader.

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