Una vicenda che si tira avanti da diversi anni che aveva in un primo momento evidenziato la illegittimità della prima concessione edilizia per poi giungere dopo diversi anni e ricorsi al TAR e Consiglio di Stato, al ribaltamento della prima sentenza da parte sempre del Consiglio di Stato che riteneva legittima la concessione e quindi la possibilità di costruire e portare a termine i lavori. Nel mezzo della risoluzione al Consiglio di Stato, la ditta faceva partire ricorso al TAR per reclamare i danni patrimoniali subiti durante questi anni di fermo “€ 2.412.959,11, di cui € 984.913,7383 per danno emergente e € 1.428.045,38 per lucro cessante”. “La paralisi dell’investimento avrebbe procurato un danno patrimoniale per oltre 2.400.000 euro” era ciò che la ditta chiedeva al Comune di Grumo Nevano quale risarcimento per la mancata realizzazione dell’immobile. Ebbene è di oggi la pubblicazione della sentenza N. 04250/2023 REG.PROV.COLL. N. 04193/2021 REG.RIC. con la quale la seconda sezione del TAR Campania ha dato ragione al Comune respingendo la richiesta di risarcimento ritenuta da parte del TAR “infondata, non essendo ravvisabile né l’antigiuridicità, né comunque la colpa del Comune di Grumo di Nevano”. Non sappiamo se seguirà ulteriore ricorso al Consiglio di Stato ma la speranza è quella di vedere finalmente iniziare i lavori e portare a termine la struttura. Ricordiamo che l’azione legale di difesa è tutto merito della precedente amministrazione Di Bernardo che investi’ l’avvocato Gianluca Lemmo.