Parte con il piede sbagliato la consiliatura guidata da Rino Maisto con tre consiglieri comunali che non hanno condiviso il nome del presidente Giovanni Landolfo. Una spaccatura che parte da lontano, da fuori il portone del consesso civico, che passa tra le mani dei coordinatori dei gruppi che muovono i fili e che già tutti sapevamo e che ieri si è materializzata. Adesso staremo a vedere cosa accadrà sulle future scelte amministrative, ma osservando i volti dei protagonisti, tira una brutta aria, specialmente nell’esecutivo stando anche alle dichiarazioni ascoltate. Una prima osservazione in positivo va al gruppo della sinistra sempre più protagonisti in questo primo scorcio di amministrazione: dopo aver inserito nell’esecutivo tre assessori ottengono anche la presidenza del Consiglio comunale, seconda carica istituzionale. Determinante la loro azione politica che sarà garanzia e fondamentale per il futuro di una esperienza che sembra già scricchiolare. Ormai è chiaro, da una parte i gruppi Idea Civica e 80028, dall’altra la politica del PD e dei Progressisti. Nel bel mezzo una minoranza di sei consiglieri i quali anche grazie all’esperienza e alla strategia politica di Guido Miele e Fiorella Bilancio hanno tenuto coerentemente una linea univoca nonostante lo specchio per le allodole che qualcuno della maggioranza voleva proporre nel sostenere Roberto Marino, chiedendo voti alla minoranza, operazione che nei fatti avrebbe provocato un ulteriore scossone in una maggioranza già scassata, ma avrebbe sicuramente scassato anche la credibilità e l’affidamento ai sei consiglieri di minoranza che al massimo potevano soltanto proporre un eventuale loro candidato e non chi, come Marino, li aveva sfiduciati firmando dal notaio la scorsa amministrazione. La città ha votato una maggioranza che deve governare e una minoranza responsabile, la ricerca di altri numeri ancor prima di cominciare è operazione politicamente squallida e come ci insegna, non porta da nessuna parte tranne che nelle mani di chi non ha interessi collettivi da difendere. Buon lavoro presidente Landolfo, buon lavoro sindaco Maisto.