Siamo a meno 14 giorni dalla data del voto attraverso il quale i grumesi decideranno il nuovo Sindaco e la formazione del nuovo Consiglio comunale. Tutto si risolverà la sera del 15 maggio quando tra Fiorella Bilancio e Rino Maisto la spunterà chi avrà preso un voto in più. Qualcuno ci critica perché come sempre da decenni, abbiamo il coraggio di schierarci: questa volta ancora con più forza visto il rischio amministrativo che corre la nostra città. Al netto degli amarcord, delle polemiche, delle tensioni, dei pro e contro, passate ormai alla storia politica di cui la gente non gliene frega un fico secco, né tantomeno a chi scrive, occorre soffermarsi sul presente, sul recente ancora presente per sperare nel futuro, scegliendo la sana politica e non la cattiva politica, quella cattiva politica purtroppo ancora presente dopo aver causato danni infiniti alla città e che oggi è più che unita: paradossalmente però aspetto positivo è proprio l’unità che serve a spazzarli via, tutti, in un sol colpo. Una occasione che i grumesi non possono farsi sfuggire. Perché? Basta vederli tutti insieme e vi rendete conto, specialmente chi da fuori muove, detta la propria agenda “politica”. Ecco basta solo leggere i loro nomi, la loro “storia” amministrativa e troverete le risposte, quelle risposte che vi portano obbligatoriamente a votare Fiorella Bilancio. Ci dispiace per il buon Rino Maisto, ma tutta la città sa che la sua è una candidatura senza autonomia politica decisionale, voluta esclusivamente dai soliti noti che portano sulla loro coscienza gran parte dei recenti flop amministrativi e le famose tre, come scrivono sui manifesti autodefonendosi specialisti delle sfiducie, ai Sindaci: Brasiello, Di Bernardo, Di Bernardo e nell’intermezzo Chiacchio dimessosi a giugno 2018. Chi da consigliere e, maggiormente chi a muovere i fili amministrativi da fuori per indurre alla sfiducia. Non possiamo ripetere sempre gli stessi errori.