Quando negli anni 70 a Grumo Nevano si viveva l’effetto del boom economico con l’impegno in politica di eccellenti imprenditori locali, la sinergia tra partiti e rappresentanti in consiglio comunale del mondo dell’imprenditoria, regalava alla città una politica che sulla spinta del rispetto dei ruoli e della consapevolezza ognuno dei propri limiti e delle proprie potenzialità in termini di collaborazione e partecipazione, produceva stabilità e risultati positivi per l’intera comunità. La chiave di tutto stava nel rispetto dei ruoli con la delega ad amministrare assegnata esclusivamente alla politica e non viceversa. Oggi invece contrariamente ad una classe di giovani imprenditori brillanti e promettenti presenti sul territorio, i quali contribuiscono a sostenere l’economia locale e dai quali ci si aspetta il massimo per la nostra città, c’è sempre la pecora nera di turno che insieme ai suoi vassalli, con questo modo di agire e fare politica per certi versi violenti, provoca sistematicamente un corto circuito continuo, tra ciò che dovrebbe essere l’amministrare la cosa pubblica con competenza e senso civico, rispetto alle pressioni, agli interessi personali imprenditoriali, al voler usare il potere per se stessi con arroganza che nei fatti però è pura ignoranza. Ed ecco allora che salta tutto perchè scopri che il soggetto non è l’imprenditore brillante tanto millantato, ma il solito venditore di fumo di turno a cui interessa privilegiare la concessione edilizia propria, il controllo della gara d’appalto per avvicinare l’imprenditore assegnatario, comprando a destra e a manca la dignità delle persone prezzolate e mano d’opera e, così facendo, perdendo di vista la stella polare del buon amministrare, ma principalmente della serietà e per certi versi della legalità sistematicamente violentata dalla pecora nera che sta inquinando la politica grumese. Grumo Nevano ha bisogno di ben altro, isolate la pecora nera.
Grumo Nevano. Peppino Landolfo “Omaggio agli imprenditori politici di un tempo e ai giovani imprenditori di oggi. Le pecore nere vanno isolate”
