Peppino Landolfo “La camorra la fa da padrona ma si toglie la scorta al comandante Biagio Chiariello”

Davvero inaccettabile il comportamento delle istituzioni dello Stato nel togliere la scorta di protezione al comandante Biagio Chiariello da anni a combattere in prima linea contro la camorra, prima a Sant’Antimo, poi a Frattamaggiore, ora ad Arzano. In un’area di tanti Comuni della provincia dove i clan della camorra la fanno da padrone, lasciare solo un uomo a combattere senza copertura, è incomprensibile e certamente non aiuta ad accrescere la credibilità delle istituzioni. Clan di camorra che oltre a gestire le piazze della droga e del malaffare, sono sempre più interessati al voto di scambio in vista delle elezioni e agli appalti pubblici in particolare negli ultimi periodi, nelle politiche sociali dove si riversa un fiume di denaro pubblico. Ma l’edilizia e l’ambiente restano i punti nodali, i grandi affari per i clan e per i colletti bianchi che si rivolgono a loro in cambio di elezione certa, e dove il Comandante Chiariello, con coraggio e determinazione, ha inciso con la sua azione di uomo d’ordine a difesa della legalità e dello Stato. Ma questo pare non sia bastato per convincere lo Stato a non abbandonarlo. Massima solidarietà e vicinanza al nostro amico e grande comandante Biagio Chiariello.