Peppino Landolfo “Grazie Giampiero per averci raccontato quel 10 Maggio del 1987”
wp_714661
Spesso con i miei amici, su tutti Tamino Cristiano, incontravamo Giampiero Galeazzi scendendo il viale della sede Rai adiacente lo stadio “Maradona” mentre si avviava verso quella che era diventata la platea più importante di quegli anni, per raccontare a tutti noi, quel Napoli che rimarrà per sempre nella storia del calcio ma principalmente nei nostri cuori, nei nostri ricordi. Nel vedere oggi le immagini che lo ricordano su tutti i media, prevalgono i fotogrammi che documentano la festa negli spogliatoi quando è Diego Maradona ad intervistare Galeazzi e i compagni di squadra per la gioia di quel 10 Maggio 1987, il primo scudetto. Ho ripreso un mio articolo del trentennale, tra lacrime e amarezza per la scomparsa di un fuoriclasse dei cronisti sportivi, quello che era Giampiero Galeazzi.
Ero lì dopo aver trascorso la notte con Michele Plastino, regista di un film esclusivo, non commerciale, che ho gelosamente custodito nella mia personale cassaforte azzurra. Ogni tanto lo rivedo: ne ho visto e comprato tanti, ma quel film è da brividi e racchiude tutta la passione, l’attesa, la napoletanità espressa in quel memorabile 10 Maggio 1987. Le immagini che scorrono e le voci di sottofondo di Totò, Eduardo, le musiche di Pino Daniele, la radiocronaca dal vivo di Michele, sono una cosa indescrivibile, ti lasciano senza fiato e con le lacrime agli occhi. Ed io ho pianto tanto quel giorno con la macchina fotografica in mano, tra la gente, tra i vicoli, una sciarpa azzurra legata al cuore. Non potevo mancare oggi, dopo una vita trascorsa sui campi di calcio dal lontano 1968 ai primi anni del 2000, a festeggiare e ricordare quel giorno. Abbracci con decine di persone senza conoscerti, urla di gioia, lacrime di passione e amore per una maglia azzurra che per il sottoscritto è una fede. Una maglia azzurra per la quale prima di quel 10 Maggio, si andava a Torino, a Milano, a Roma in autobus, con grandi sacrifici, ore e ore di viaggio per poi ritornare a casa quasi sempre sconfitti, amareggiati, stanchi, ma con un solo grido sempre presente e intramontabile: Forza Napoli, sempre. Ho dovuto attendere molti anni per vedere il primo scudetto, sono stato fortunato rispetto a tanti altri grandi tifosi napoletani che non hanno potuto godere delle magie del più forte calciatore di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Grazie Diego, grazie Bruno Giordano, grazie Peppe Bruscolotti, grazie Andrea Carnevale, grazie Ciro Ferrara, grazie Costanzo Celestini, grazie Moreno Ferrario, grazie Antonio Carannante, grazie Claudio Garella, grazie Tebaldo Bigliardi, grazie Massimo Filardi, grazie Raimondo Marino. grazie Alessandro Renica, grazie Giuseppe Volpecina, grazie Salvatore Bagni, grazie Luigi Caffarelli, grazie Ciro Muro, grazie Pietro Puzone, grazie Francesco Romano, grazie Luciano Sola, grazie Raffaele Di Fusco.