Di campagne elettorali né ho vissute tantissime: dagli scontri ideologici degli anni 70, dalle bombe, alle rappresaglie, al confronto aspro e spesso violento. Mai però ho assistito ad un non confronto politico come quello che stiamo vivendo in queste ore, grazie ai soliti pupari occulti che hanno preferito la strada delle accuse sulla persona, sulla professione e non sugli argomenti. Un fuggi fuggi dal confronto politico che la dice tutta, sostituito dalla strategia della melma, quella stessa melma che si vorrebbe riversare sugli avversari che hanno il solo torto di essere più preparati, avendolo già dimostrato con i fatti, ma ancor più amati e votati dalla gente. Non si è mai assistito ad un degrado umano così elevato in cattiveria e nefandezze, altro che politico! Peccato che chi si professa perbene, onesto e lontano dagli inciuci e dalle polemiche sulla persona, non abbia preso le distanze da certi comportamenti per riportare il confronto sugli argomenti e non su questioni private e professionali tutte da provare. Dispiace ancora che i più cattivi, i più perfidi, quelli che sonoramente sconfitti e nuovamente usati dai loro stessi amici e parenti, quelli nei quali alberga nel loro animo soltanto odio e risentimento per una clamorosa sconfitta elettorale subita – tanto da essere messi nell’angolo – non abbiano almeno quel minimo di sussulto di dignità per rimanere in silenzio in quell’angolo dove sono stati relegati e mortificati senza fare da stampella occulta. La politica seria, quella vera che tutti gli attori in campo dovrebbero esercitare, deve occuparsi esclusivamente delle reali problematiche della città, dei programmi, degli argomenti che interessano i cittadini. In un particolare momento storico di grandi difficoltà sociali, economiche, ambientali, come quello che stiamo vivendo, serve un confronto sulle idee e non improduttivi attacchi alla dignità e all’onorabilità dell’avversario, strategia “politica” che non interessa nessuno. Il consenso si raccoglie con le proposte, le idee, il confronto.