Pochi giorni fa l’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, (www.cittadinanzattiva.it) ha reso di pubblico dominio, i nuovi dati relativi ai consumi idrici nazionali. Ebbene dai numeri rileviamo che la media nazionale del costo della bolletta a carico dei cittadini, calcolata rispetto a una famiglia tipo di tre componenti e un consumo annuo di 192 metri cubi, è pari a 434 euro all’anno.
Abbiamo simulato lo stesso metodo utilizzando le tariffe adottate da Acquedotti scpa e il risultato è stato inferiore di circa il 13%: a Grumo Nevano la tariffa media è di 377 euro quindi 57 euro in meno. Se poi guardiamo l’intero territorio nazionale, escluso il Molise, scopriamo che le tariffe Acquedotti scpa che i grumesi pagano, sono ben al di sotto delle altre città e regioni. Di seguito l’articolo dal sito Cittadinanzattiva.
I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
434€: questa la cifra spesa nel 2019 da una famiglia per la bolletta idrica, con un aumento del 2% rispetto al 2018. Grosseto e Siena si confermano i capoluoghi di provincia più cari con una spesa media a famiglia di 781€, Isernia resta ancora la più economica con 130€. Gli incrementi più elevati si registrano a Crotone (+13,5%) e Varese (+12,3%), seguono Roma (+10,7%) e Palermo (+10,5%).
Toscana la più costosa, Molise la più economica
Le regioni centrali confermano il primato per le tariffe più alte con €595 annuali (+2,7% rispetto al 2018) ma l’incremento maggiore si rileva nel Sud e Isole (+3,1%). A livello regionale, le famiglie più “tartassate” risiedono nell’ordine in Toscana (688€), Umbria (531€), Marche (527€) ed Emilia Romagna (511€). La regione più economica resta il Molise con 163€ l’anno. Il maggior incremento tariffario (+6,3%) si registra in Abruzzo; scende invece dell’1,8% la tariffa media in Veneto. Costi invariati in Emilia Romagna, Liguria, Molise e Puglia.
Oltre che tra le regioni, evidenti differenze di spesa continuano ad esistere anche all’interno delle stesse regioni. Ad esempio, in Sicilia, tra Enna (748€ in media) e Catania (224€) intercorre una differenza di 524 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Lazio, Toscana, Lombardia, Liguria e Calabria.
La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva realizzato nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico (DM 7 febbraio 2018). Le tariffe sono indicate rispetto ad una famiglia tipo di tre componenti ed un consumo annuo di 192 metri cubi.
“Quello che emerge è un quadro che ancora una volta denuncia profonde differenze nell’erogazione del servizio idrico tra aree geografiche dell’Italia, confermando in maniera opprimente la questione irrisolta del “water service divide”: una parte del nostro Paese, in prevalenza Nord e Centro, in grado di realizzare investimenti e con elevate capacità gestionali, e un’altra parte invece, collocata principalmente nel Sud e nelle Isole, in cui l’inerzia e la mancanza di soggetti con le necessarie capacità economiche e gestionali hanno generato condizioni di stallo, che si ripercuotono sulla qualità e la disponibilità stessa del servizio offerto ai cittadini”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.
Risparmi possibili riducendo gli sprechi
Gli italiani detengono il primato europeo per il consumo pro capite di acqua al giorno (237 litri a fronte di una media europea di 120 litri). Con un uso più consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di 192mc l’anno, una famiglia spenderebbe 319€ anziché 434€, con un risparmio medio di 115€ circa a livello nazionale e fino a 211€ per una famiglia toscana e 150€ per una pugliese.
Ad esempio, in un anno si possono risparmiare 42mc di acqua con questi piccoli accorgimenti: sostituendo, una volta su due, la doccia al bagno (risparmio di 4,5mc), riparando un rubinetto (21mc), usando lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (8,2mc), chiudendo il rubinetto mentre si lavano i denti (8,7mc).