Riscopriamo tutto ciò che sembrava superfluo, insignificante, anche le cose più semplici, come quella di giocare a nascondino con un proprio figlio o nipote.
A San Giuseppe non avrei mai immaginato, tra una news e un comunicato stampa, di ritrovarmi a casa ad aiutare la mia dolcissima Angela nel preparare graffe e zeppole. Con il compito più “delicato”: pesare gli ingredienti senza commettere errori che potrebbero influire sulla buona riuscita. Più tardi sapremo se tutto è andato per il verso giusto. Sulla tragedia che stiamo vivendo e noi giornalisti stiamo raccontando, riflettevo sull’esistenza o meno di aspetti positivi, di sorrisi e non solo di lacrime. Difficile trovarne. Ognuno di noi però, in questi giorni terribili, sta riscoprendo qualcosa che forse, da anni, aveva perso di vista. Su tutto, sicuramente, lo stare ad ascoltare i propri cari, non in maniera fugace perchè presi dai ritmi veloci del nostro vivere quotidiano per svariati motivi di lavoro, di lontananza, di rapporti da ricostruire, ma finalmente seduti su una sedia, su una poltrona, l’uno di fronte all’altro, affacciati al balcone. Ecco, lo stare insieme a casa, è un aspetto positivo di questi giorni. E dobbiamo continuare a stare a casa per cancellare tutti gli aspetti negativi di queste ore drammatiche. Abbiamo a disposizione molto più tempo da dedicare alla famiglia, quella famiglia che negli ultimi anni è sicuramente più preoccupata per il lavoro, per la propria sicurezza, per la sostenibilità economica futura. Riscopriamo tutto ciò che sembrava superfluo, insignificante, anche le cose più semplici, come quella di giocare a nascondino con un proprio figlio o nipote. La festività di San Giuseppe e quella del Papà possa essere per tutte le famiglie, la ricorrenza della speranza affinchè le paure, le incertezze di questi giorni diventino al più presto sollievo e sicurezza per tutti noi. Auguri ai Papà, ai Nonni. Peppino Landolfo