Il presidente Marrone: economia a rischio, evitare licenziamenti
NAPOLI – «Se il Sud è stato relativamente colpito dall’emergenza Covid-19 dal punto di vista sanitario, altrettanto non può dirsi sotto il profilo economico: il Governo deve varare una maxi-manovra a sostegno delle Pmi e di tutta la filiera produttiva nazionale. Il rischio recessione, in contesti di mercato particolarmente fragili come quelli meridionali e campani, potrebbe rappresentare il colpo finale per la nostra economia».
Lo ha detto Raffaele Marrone, presidente Confapi Napoli.
«Gli effetti immediati dovuti alla riduzione dei consumi colpiranno, principalmente, commercio agricoltura e turismo; il che significherà, come risvolto immediato, l’avvio di licenziamenti e chiusura delle attività più deboli (micro e piccole imprese). Per questo – ha aggiunto Marrone – è necessario evitare licenziamenti nel breve periodo al fine di non disperdere competenze e quindi non indebolire il tessuto economico e, al contempo, sostenere i consumi interni».
«Visto il panorama degli strumenti possibili almeno nel breve periodo, c’è necessità di intervenire sulla cassa integrazione in deroga, chiedendo al governo di aumentare le disponibilità finanziarie non solo per le zone immediatamente colpite (Zona Rossa e Zona Gialla) ma anche per le aree come la Campania sul cui Pil incidono fortemente proprio i settori dell’agricoltura, del commercio e del turismo – ha continuato il presidente Confapi Napoli –. La crisi indebolisce ulteriormente le imprese più esposte per cui necessita intervenire con strumenti che agiscono velocemente sui punti più critici: esposizione bancaria, accesso al credito, sostegno agli investimenti in corso. Uno dei primi effetti della riduzione del fatturato per le imprese esposte è, infatti, la riduzione e/o la chiusura dei fidi: in molti casi questi eventi sono il preludio alla chiusura e/o al fallimento».
«Per sostenere il mercato, soprattutto quello interno è necessario infine rendere celeri due ulteriori azioni: ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, e sbloccare tutte le opere pubbliche, soprattutto quelle che dipendono dalla Regione – ha concluso il leader delle Pmi napoletane – per aprire cantieri ed investire sulle opere pubbliche».