“Da nove anni sono in guerra, non si sono mai arrese alla logica della morte, della violenza e dell’orrore. La guerra le ha private della loro quotidianità, costringendole a privazioni, paure e umiliazioni. Sono state costrette ad abbandonare le proprie case, hanno perso familiari e amici, sono rimaste senza lavoro, esposte ai pericoli e minacce, sono state esse stesse vittime e testimoni di abusi, ma non hanno mai perso la propria “karama”, dignità, né la propria “izza”, fierezza. Hanno alle spalle secoli di una storia dove la cultura, l’arte, le scienze, la facevano da padrona e dove la pacifica convivenza tra etnie e religioni diverse era un fiore all’occhiello per tutti”(fonte ilsole24ore.com). Dedichiamo a loro la festa dell’8 Marzo.