di Peppino Landolfo
Sono anni che la mattina ho il mio rituale quotidiano: quello di recarmi in edicola, passare per mio padre e assicurarmi se tutto va bene, fare un salto in panetteria per assicurare un pezzo di pane fresco a pranzo. Il tutto sulla distanza di pochi metri e al massimo in 10 minuti. Tranne fatti eccezionali, stamattina, solo per attraversare il marciapiede, ho impegato 30 minuti per poi terminare il giro in un’ora prima di andare in ufficio. Il motivo? 15 cittadini che hanno voluto manifestarmi lo schifo, l’indignazione, la vergogna di ciò che è successo, del tradimento politico al Sindaco Di Bernardo. Non posso riportare i commenti ascoltati perché tra i nostri lettori abbiamo anche i minorenni. Dalle 15 persone delle ore 8, a fine giornata altri 55 grumesi mi hanno ripetuto (qualcuno ancora peggio) le stesse cose dei primi 15: schifo, vergogna, indignazione per l’accaduto. Tutti e 70 hanno dichiarato di essere persone e non asini, quindi con capacità intellettive tali da capire che Gianco Di Bernardo da ieri sera è già il nuovo Sindaco di Grumo Nevano. Mi dicono di un’onda inarrestabile di solidarietà e consensi per Gianco Di Bernardo. Un autogol alla Niccolai, di quelli clamorosi, invece per chi ha firmato da un notaio, non la sfiducia al Sindaco con le loro dimissioni, ma, nei fatti, hanno avallato il totale dissesto finanziario a carico dei cittadini grumesi contro chi stava tentando di evitare il fallimento. Ma credo che sarà la Procura della Corte dei Conti a rivedere i Bilanci 2014,2015,2016,2017 e 2018, 11 milioni di debiti e sanzionare eventuali responsabili. Peccato per chi, con l’approvazione del piano di riequilibrio, aveva qualche speranza di scappottarla. Hanno mandato momentaneamente a casa un Sindaco che in 6 mesi, stava rivoltando la città e sarà la stessa città ad incoronarlo nuovamente Sindaco del popolo, perché Di Bernardo l’ha dimostrato con i fatti di ascoltare e stare al fianco dei cittadini, non a chiacchiere.