di Mario Chiacchio
Diciamolo con franchezza e onestà intellettuale e senza alcuna vena polemica. Il fallimento della strategia di una mozione di sfiducia al buio neiconfronti del Sindaco Di Bernardo, ha crudelmente posto in evidenza – per l’ennesima volta da quando è iniziata la campagna elettorale – l’assenza di un sufficiente livello di intuizione politica in Angelo Campanile “capo” di una parte dell’opposizione. Poca intuizione politica tale da non riuscire a rendersi conto che, una mozione così posta, così partorita, era già a priori, una strategia penalizzante e perdente. Intuizione politica che forse gli avrebbe consentito di poter capire che, oggettivamente, al netto delle polemiche personali e diatribe banali interne alla maggioranza, trovare validi motivi per sfiduciare un Sindaco in appena 40 giorni di lavoro effettivo, era praticamente impossibile, tranne eventi gravissimi. Pure le massaie con le quali ho avuto modo di ascoltare i loro pareri lo avevano intuito, ma forse perchè non accecate dalla voglia di ribaltare maggioranze per ritentare una corsa alla poltrona di primo cittadino. Le massaie che non fanno politica, hanno a cuore le sorti della città, delle loro famiglie, prima di tutto. E purtroppo la realtà della sostanza politica, alla fine è stata ancora più cruda dei numeri, in quanto ha decretato una vera e proprio Caporetto sia di Angelo Campanile che del suo gruppo di riferimento, portato dallo stesso Campanile, alla sonora sconfitta politica. La città l’ha capito e si è stretta ancor più forte attorno al Sindaco Gaetano Di Bernardo, un Sindaco amato dal popolo che con pazienza e orgoglio, senza compromessi è riuscito a ricucire le incomprensioni rafforzando la propria fiducia, verso tutti. Auspichiamo che lo stesso Campanile, dall’opposizione per i prossimi 5 anni, possa dare un valido contributo a questa amministrazione, anteponendo a tutto, gli interessi dei grumesi.