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E’ MORTO ANTONIO RASTRELLI, GALANTUOMO DELLA POLITICA. IL RICORDO DI PEPPINO LANDOLFO

Era presidente della Regione Campania, venne a Casandrino per un comizio in piazza. Ricordo che faceva tanto freddo tanto che dopo il comizio, ci siamo accomodati nella sezione di AN per prendere qualcosa di caldo. Seduti ai tavoli, con una cordialità estrema, Rastrelli ci mise a conoscenza delle difficoltà operative e in particolare stava spiegando un progetto che aveva in mente per sistemare forse per sempre, la questione della raccolta differenziata, un progetto rivoluzionario che però le lobbies di sistema, non gli permisero di attuare per via di un ignobile ribaltone che pose fine alla sua esperienza di governatore. Mi colpì la sua chiara esposizione del progetto, la passione con la quale parlava di questo nuovo impegno. Nella valigia dei miei ricordi più belli della politica, quella serata è sicuramente uno tra i più intensi e significativi. Antonio Rastrelli ha insegnato tanto e lascia un grande vuoto. Che la terra ti sia lieve! Grumo Nevano News e FrattamaggioreNews con Peppino Landolfo si associano al dolore della famiglia.

dal Secolo d’Italia «Il senatore ci ha detto addio». Il mondo della destra in lutto. È morto Antonio Rastrelli. Aveva 91 anni. Uomo di cultura e di azione, che amava “regalare” interpretazioni storiche, analisi, valutazioni di strategie agli amici della sua comunità umana e politica. Sempre presente alle iniziative del partito, prendeva il treno per Roma il martedì, si tuffava nei lavori parlamentari e tornava il giovedì. Si recava ogni settimana nei locali della sezione Chiaia del Msi. Uno di noi, dicevano gli iscritti. E non era una frase buttata lì perché ogni qualvolta si scendeva in piazza con megafoni e volantini, Rastrelli si sistemava con una certa eleganza ai banchetti per la raccolta delle firme. Parlava con la gente, invitava i passanti a partecipare. Lui e Franco Pontone, due colonne della sezione, due personaggi indimenticabili per chi ha fatto politica militante. Sempre ai vertici prima del Msi e poi di An, fu sottosegretario al Tesoro nel governo Berlusconi I e presidente della Regione Campania dal 1995 al 1999. Il padre, Carlo, fu con Aurelio Padovani tra i fondatori del fascismo napoletano, e, nel secondo dopoguerra, vicesindaco di Napoli nella giunta Lauro. Il fratello, il gesuita padre Massimo Rastrelli, è invece noto come paladino della lotta contro l’usura. Nato a Portici, avvocato e dirigente d’azienda, padre di cinque figli, Rastrelli iniziò a fare politica nel 1948 nel Msi, di cui presto divenne dirigente a livello locale. Fu a lungo anche dirigente sindacale della Cisnal. Per anni consigliere provinciale e capogruppo del Msi in consiglio comunale a Napoli, venne eletto per la prima volta senatore nel 1979. Fu rieletto nel 1983 e nel 1987, e nel 1992, restando in Senato fino al 1994. Ha fatto parte della Commissione stragi. Vicecapogruppo del Msi al Senato dal 9 luglio 1987 al 22 aprile 1992, durante la segreteria nazionale di Pino Rauti, è stato segretario amministrativo nazionale del Msi-Dn. Dopo il passaggio dal Msi ad Alleanza Nazionale, nel 1994, fu eletto alla Camera nel collegio Napoli-Vomero, e fu nominato Sottosegretario al Tesoro del primo governo Berlusconi. Nel gennaio 1995 aderì alla svolta di Fiuggi di An e si candidò per l’elezione diretta alla presidenza della Regione Campania: sostenuto da una coalizione di centrodestra, riuscì a vincere con il 47,86%, superando il candidato del centrosinistra Giovanni Vacca che ebbe il 39,30%. Nel 2001 si dimise dal consiglio regionale della Campania, in quanto eletto, all’unanimità dal Parlamento e su indicazione del Presidente della Repubblica Ciampi, membro laico del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, carica ricoperta fino al 2006. I funerali si terranno dopodomani alle ore 11,30 alla Chiesa del Sacro Cuore.

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