E’ di poco fa l’arresto di un altro assessore e segretario del PD umbro: ormai quasi nessuno fa più caso agli arresti quotidiani. Da destra a sinistra, dal profondo sud al nord, è ormai una regola fissa e, l’eccezione di una sana e corretta amministrazione della cosa pubblica, sta diventando “lusso” davvero per pochi. Come nei grandi Comuni, pure nei piccoli, anzi specialmente nei piccoli, politici da patrie galere e “politici” da mazzette e cemento, convivono, grazie ad un dna simile: quello di voler rubare ad ogni costo , distruggere le economie e i territori, andare in quel posto ai poveri cittadini. Veri e propri terroristi senza scrupoli i quali usano la politica, gli uffici tecnici collusi, gli uffici gare e appalti altrettanto collusi, per i loro affari. Qualcuno sicuramente storcerà il naso, ma certo non scopro l’acqua calda, non lo scrive Peppino Landolfo, ma le cronache quotidiane del mondo politico e amministrativo italico. E gira e rigira le mazzette più consistenti, la corruzione più redditizia si materializza sempre sul cemento, sugli appalti dei lavori pubblici, su i brogli urbanistici nelle concessioni edilizie. Un mix esplosivo ai danni dei cittadini che ha come polvere da sparo, politici da patrie galere, tecnici corrotti e corruttori, imprenditori compiacenti. Un sistema che spesso e volentieri, usa il palo di turno, il presentabile di turno, le cosiddette teste di legno di facciata, dietro alle quali c’è il marcio, la feccia della politica, delle amministrazioni pubbliche. Come salvarci da tutto ciò? Difficile. Certo diventa importante il ruolo di ogni singolo cittadino italiano quando entra nella cabina elettorale: ad esempio, si potrebbe cominciare dai piccoli comuni, dove è imperdonabile ripetere l’errore di dare sempre e nuovamente fiducia, a chi ha già avuto modo di dimostrare di essere parte integrante o marginale o complice con apporti diretti o indiretti, di un sistema di corruzione, tangenti, mazzette, che ha distrutto i territori. Si parte dai piccoli pere allargare ai grandi Comuni e non solo agli Enti Comunali, Provinciali, Regionali, ma a tutto il sistema delle istituzioni pubbliche. E’ il degrado della politica italiana a cui non si riesce a dare un freno tranne che limitarlo con l’affollamento delle carceri. Buon fine settimana