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Antonio Conte “Grumo Nevano, sembra di vivere in una ghost-town del Far West dove vagano poche anime in pena con i cinturoni da pistolero pronte a sparare per una banalità”.

Rileviamo da Facebook una discussione nata da un post del sig. Emmanuele Rea che riportiamo a margine dell’articolo. Un grido di dolore che giunge da chi tenta di far rinascere questa città – in particolare dai giovani – ma puntualmente viene bloccato, ostacolato e posto nelle condizioni di andare via, abbandonare tutto.

Ci ha colpito tantissimo ciò che ha risposto il sig. Conte Antonio che merita una riflessione da parte di tutti noi. Eccola.

“Questo è un paese che vive di singolari contraddizioni. Ciò che è accaduto succede anche in altra zona di Grumo. Siamo un popolo di lamentosi. Ci lamentiamo della politica locale per poi dimenticarcene nella cabina del seggio elettorale. Ci lamentiamo del traffico ma poi prendiamo l’auto per andare al market sotto casa. Vogliamo parcheggiare non vicino al luogo dove andare ma “fin dentro”! Sostiamo in tripla fila, davanti ai passi carrabili, sostiamo l’auto nei modi più pazzeschi ed incivili che possano esserci. Basta uscire fuori casa e passare in piazza: è tutto un enorme parcheggio altro che vivibilità! Sono crollati sotto i colpi dell’indifferenza e menefreghismo i valori del vivere civile. Dopo una certa ora ( 20.00) ci rinchiudiamo in casa abbandonando il paese come se fosse l’ora dei vampiri. Ci lamentiamo dell’ordine pubblico, che non ci sono tutori della legge ma un uomo che si ritiene civile ha bisogno di un tutor che gli ricordi che ci sono regole da rispettare? Abbiamo bisogno di sentire il fischietto del vigile per rispettare le regole del codice della strada? Perché non ci chiediamo in cosa abbiamo sbagliato anziché lamentarci? Perché non ci accorgiamo che anche i nostri figli stanno cambiando in peggio? Leggevo giorni fa di una baby gang in piazza Cirillo che molesta ragazze che passano in piazza. Questi ragazzi violenti non sono altro che il braccio armato dei loro genitori. Abbiamo bisogno di guardarci allo specchio e fare un mea culpa. Questo paese è diventato un paese fantasma ormai. Sembra una di quelle ghost-town del Far West dove vagano poche anime in pena con i cinturoni da pistolero pronte a sparare per una banalità. Questo paese ha bisogno di un risveglio di coscienza da parte di tutti e tutti devono riportare al centro della propria vita il rispetto delle regole civili. Occorre impegno di tutti perché di tutti è questo paese. Rinnamoriamoci di questa terra… c’è una statua ed un monumento in piazza a ricordarci quanto si è lottato per la nostra identità”.

Ecco il post del Sig. Emmanuele Rea

Ieri sera al Flama Cafè è stata una serata che ha ridato un po’ di speranza a noi giovani grumesi che soffriamo da anni la mancanza di un punto di aggregazione in cui trascorrere il tempo tra amici senza spostarsi nei paesi limitrofi. 
Una speranza svanita quando abbiamo saputo che dal vicinato sono giunte ben QUATTRO segnalazioni ai carabinieri per disturbo della quiete pubblica, tutto ciò in un orario plausibile e previsto dalla legge (ore 23.00) a causa della musica presumibilmente alta che giungeva dall’interno del lounge bar. Questo post è rivolto al grumese medio che prima di lamentarsi della morte di questo paese una volta chiuse le attività, dovrebbe rendersi conto che è lui stesso in primis contribuire alla morte del suo paese. A chi si lamenta che per noi giovani non ci sono punti di aggregazione o semplici posti da frequentare, e poi chiama i carabinieri per la musica troppo alta. Allo stesso grumese medio che si lamenta della musica in un lounge bar alle 23 di sera ma costringe il paese tutto a subíre processioni, quadri della Madonna dell’arco e concertini vari in periodi di Pasqua e quanto altro. Al Grumese che snobba completamente la voglia di noi giovani nel far ripartire, nel far capire che per questo paese c’è ancora speranza. Un plauso lo faccio ai ragazzi del Flama Cafè che con evidente coraggio si sono messi in gioco contro l’ignoranza e la superficialità di cittadini troppo vecchi e radicati in mentalità ormai passate e contrastanti con quelle che abbiamo noi giovani. Saluti a tutti

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