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Grumo Nevano, 5 MESI CON IL SINDACO AGLI ARRESTI, UNA CITTA’ CHE AFFONDA NELL’ISOLAMENTO. NUOVO “TERREMOTO” NELL’UFFICIO TECNICO?

Era il 26 ottobre 2017 quando la Guardia di Finanza di Giugliano diede seguito alle ordinanze di arresti domiciliari per il sindaco Pietro Chiacchio e il dipendente Antonio Pascale, entrambi ancora agli arresti.

Da 5 mesi il governo cittadino è nelle mani di Carmine D’Aponte e dei suoi amici della maggioranza, tutti uniti, concordi e politicamente responsabili in tutte le scelte fin quì adottate compreso la sceneggiata della nomina dei “nuovi” assessori fatta esclusivamente per lotte intestine e indicazioni di qualche consigliere comunale che ha voluto la “testa” dei precedenti Antonio Chiacchio e Carla Cimmino.  Se sulla Cimmino nessuno aveva dei dubbi che potesse essere messa da parte, su Antonio Chiacchio invece c’è stata una sorpresa: chi, e perchè ha voluto che andasse via da un settore bollente? A tal proposito corre voce di un probabile ripensamento da parte del tecnico esterno di fresca nomina al settore Urbanistica: se la notizia dovesse essere confermata, altro “terremoto” in arrivo. Comunque vada, gli addetti ai lavori, leggendo l’Albo Pretorio, leggendo gli incarichi legali e professionali, girando per alcune strade della città dove sono aperti i vari cantieri edilizi eccellenti, hanno capito tutto, hanno capito che è tutta una finzione e nessun Consigliere comunale può andare via. Paradossalmente la vera forza di Pietro Chiacchio che non ha intenzione di dimettersi altrimenti l’avrebbe già fatto, sta proprio nella impossibilità a dimettersi dei suoi consiglieri comunali. Fatta questa premessa tendente a far emergere che tutti sono sulla stessa barca  “prigionieri” di tante cose, rimane un problema serio per la nostra comunità: l’isolamento istituzionale, politico e comunitario. Occorre uscirne quanto prima per scongiurare ulteriori danni d’immagine e di operatività quotidiana nella gestione della cosa pubblica.

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