Sembra che tra qualche giorno sapremo quale futuro il destino ha assegnato al sindaco Pietro Chiacchio agli arresti da circa 5 mesi. Qualsiasi saranno le decisioni dei tribunali, un risultato già è acquisto da parecchio ed è abbastanza chiaro, limpido, netto, senza appello: la totale sconfitta politica nell’opinione pubblica che già lo ha consegnato insieme ai suoi consiglieri, agli archivi di una politica dai record negativi in assoluto, scrivendo senza alcuna ombra di dubbio, le pagine più tristi di anni e anni di amministrazioni comunali trascorse.
Purtroppo non passerà agli archivi solo per questo, ma principalmente per aver lasciato – la sua amministrazione – una città allo sbando con risultati impressionanti in tema di inefficienza amministrativa, basta pensare al calo della raccolta differenziata scesa di ben 14 punti percentuali. Oggi un lettore ci ha scritto lamentandosi perfino di un pessimo funzionamento degli uffici comunali, lamentando – da lavoratore che non può prendersi il lusso di chiedere ore di permesso – che per avere una carta d’identità occorrono due giorni. E’ tutto l’insieme del sistema che non va, che non funziona, a maggior ragione quando c’è una classe dirigente allo sbando. Abbiamo un sindaco facente funzioni che da quando si è insediato, ha deliberato con un esecutivo monco tra nomine lampo, dimissioni illegittime e dimissioni vere e mentre scriviamo non ha ancora nominato la nuova giunta comunale. Certo non vorremmo assolutamente essere nei panni di chi andrà ad ereditare questo sfascio, anzi facciamo i nostri sentiti auguri a chi avrà il coraggio di sedere in giunta e firmare gli atti che verranno, poi, cosa verranno a fare in un caos amministrativo di tale portata, è ancora da capire. Ci auguriamo che il sindaco eletto dal popolo Pietro Chiacchio dal punto di vista umano risolva quanto prima i suoi problemi, ma nel frattempo faccia in modo che il potere amministrativo ritorni ad avere un ruolo importante per la collettività, mettendo fine alle sceneggiate come quelle viste in Consiglio comunale ultimo. Lo sappiamo, è difficile abbandonare quando occorre salvare il salvabile, limitare i danni morali e materiali, ma sarà altrettanto difficile, e forse impossibile, uscirne dopo. Ne vale la pena?