Tutto come avevamo annunciato ieri. La farsa delle dimissioni degli assessori continua. Ieri pare si siano dimessi tutti e quattro dopo il “cappio” politico al quale è stato sottoposto il sindaco Carmine D’Aponte che meglio chiarire, non è vittima ma altrettanto complice dell’inciucio politico amministrativo.
Farsa in quanto da voci che circolano, sembra che Mario Lamanna sia inamovibile, nonostante sia stato l’assessore che nelle rispettive deleghe assegnategli abbia palesemente fallito e questo è sotto gli occhi di tutta la città, tranne dei Consiglieri comunali che lo appoggiano i quali senza Lamanna sono disposti ad andare a casa. E questa posizione dovrebbe far riflettere un pò tutti. Che ruolo ha Lamanna in questa amministrazione da essere inamovibile dopo risultati amministrativi catastrofici? Se rinnovamento ci deve stare, è pure ovvio che l’esecutivo dovrebbe esprimere novità e principalmente e finalmente le giuste competenze, quelle che sono oggettivamente mancate in questi quasi tre anni di caos amministrativo. Stendiamo un velo sull’assessore Carla Cimmino che sarà ricordata non per aver prodotto qualcosa di utile alla città, atteso che in tre anni non si ha una pur minima traccia, ma sarà presto dimenticata come l’assessore che ha deliberato senza delega, cosa che solo in un caos amministrativo del genere poteva accadere. Va via pure Antonio Chiacchio e visti i risultati, non si riusciva a capire come mai sedesse ancore nell’esecutivo. Una su tutte? La questione di via Pola con quella “storica” affermazione sulle responsabilità della voragine all’interrogazione della minoranza che sicuramente non ha creato benefici all’Ente. L’ultimo arrivato ovviamente non lo conosciamo neppure e non sappiamo se sarà riconfermato visto che le voci di corridoio lo davano vicino al gruppo di Carmine d’Aponte. E’ stato Angelo Rennella ad insistere sul reset, adesso si spera che sia un reset vero e non con il trucco. Attendiamo i nomi ma principalmente le competenze, i fatti, i programmi se ce ne sarà ancora tempo.