La questione delle dimissioni ritirate dell’assessore Carla Cimmino bocciate dal Ministro dell’Interno è di una gravità inaudita e senza precedenti. Gravità estrema in quanto la giunta comunale ha deliberato, senza averne diritto e numero legale a seguito della presenza di una persona estranea “sine titulo” nell’esecutivo, cosa vietata e perseguibile penalmente dalla legge.
Il comunicato stampa del Consigliere comunale Avv. Gaetano Di Bernardo
“La Cimmino non aveva alcun diritto di presenziare ed approvare atti collegiali che toccano milioni di euro. Ancora più incredibile che pure il Segretario Generale non abbia ritenuto illegittima la presenza di un estraneo. Non può esistere alcuna legge che possa sanare tale gravità come ieri ha fatto la Giunta comunale, in quanto nel merito, la stessa legge 241 ne limita l’uso in particolari casi di interesse pubblico. Crediamo che ci siano tutte le condizioni previste dall’Art.141 comma 1 lettera a del Testo Unico 267/2000 che recita: I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno: quando compaiono atti contrari alla Costituzione, o per gravi e persistenti violazioni dei legge, nonchè per gravi motivi di ordine pubblico”. Nel nostro caso parliamo di gravi e persistenti violazioni di legge nel deliberare prima con una persona estranea in giunta, poi (leggi le precedenti segnalazioni fatte dal sottoscritto alla Prefettura) con un assessore che continuava ad esercitare la direzione dei cantieri nonostante lo vietasse il Testo Unico. Di fronte a tali persistenti violazioni delle leggi, del Testo Unico 267/2000, non è più possibile andare avanti, la democrazia, la trasparenza, la legittimità e la legalità vengono sistematicamente disattese. Ancora più grave se tutto ciò che è accaduto, riguardi proprio l’assessore con delega alla legalità e trasparenza, Carla Cimmino. Lo scioglimento è un atto dovuto e improrogabile”.