fonte Il Grumese di Antonio Vergara
In questa vicenda tragicomica del sindaco facente le funzioni del vero sindaco ancora agli arresti domiciliari, l’estremo rispetto personale verso il caro dott. Pierino Chiacchio sta ormai sconfinando verso la più laida tolleranza e ignava reticenza. Insomma, a nessuno è parso giusto infierire più di tanto sul malcapitato Pierino sebbene i tanto ventilati “problemi personali” propalati soprattutto dai suoi più fedeli compagni di ventura a mo’ di pusillanime scaricabarile, a tutti siano sembrati solo come un maldestro alibi per tirare dritto lasciando il ferito sulla strada. Nella realtà i motivi che hanno portato all’arresto del nostro sindaco sono attinenti e conseguenti alla sua attività politica. Di questo ne sono certi ormai tutti i grumesi e soprattutto anche i giudici, considerato il perdurare della detenzione protratta da svariati mesi. Se il dott. Chiacchio fosse rimasto soltanto un medico senza lasciarsi sedurre dalla colpevole vanità di fare ‘o sindac, non si troverebbe di certo in questa situazione. E dunque ce ne sarebbe ben donde per opinare, indagare, disquisire sui motivi e sulle ragioni, anche di carattere etico-professionale, che lo hanno inguaiato. Nessuno lo ha fatto. Nessuna gogna, nessun mediatico piazzale Loreto. In una nazione dove già l’avviso di garanzia suona come indelebile condanna, qui a Grumo Nevano tutti si sono comportati bene. Massimo rispetto per la persona. Tutti vogliono bene a Pierino e continueranno a farlo, in qualunque modo finisca questa triste vicenda. Tuttavia la più compassionevole solidarietà non cancella le colpe. Non cancella questo lungo travaglio senza mai partorire un’idea se non un’azione, cui ci ha relegato la sindacatura Chiacchio. Non cancella anni di immobilismo, di negligenze, di incapacità. Non cancella la più triste pagina politica e amministrativa mai vissuta dai grumesi, di cui, suo malgrado, il caro Pierino Chiacchio n’è autore e lo sarà a imperitura memoria. Se c’è una colpa tra le colpe è proprio quella di non essersi riabilitato subito agli occhi dei grumesi; di non aver saputo rinunciare alla sua carica assumendo, con un motto di dignità, le responsabilità morali verso quei concittadini che lo avevano eletto. I sindaci facenti funzioni possono avere valenza legale, non politica né morale, né giusta. Non meno colpevoli quei consiglieri che lascerebbero volentieri ma non ne hanno il fegato e quelli che si sono incautamente dimessi per poi rimangiarsi tutto. L’assessora alla legalità – delega istituita evidentemente come sberleffo ai grumesi – implorata di non dimettersi mentre l’assessora frattese cortesemente ringraziata dopo le dimissioni e accompagnata alla porta, danno l’idea dei nuovi equilibri instaurati dopo la sospensione del sindaco. Dei gruppi ancora saldamente al comando e non disposti a nessun passo indietro. Degli altri, al seguito, scientemente travolti da una leadership bicefala. I Lothar che tengono in caldo la poltrona nell’attesa del ritorno di Mandrake. Intanto continuano imperterriti a far danni, o a non fare nulla per la città che poi è la stessa cosa se non peggio. Vuoi vedere che senza il titolare c’hanno preso persino gusto?