Clamoroso, scoppia il caso dell’assessore Carla Cimmino che prima si dimette e poi ritira le dimissioni. La Prefettura su richiesta dell’Avv. Gaetano Di Bernardo ha inviato una nota dove evidenzia che lo Statuto comunale non stabilisce nulla in merito al ritiro delle dimissioni e al reintegro. La giurisprudenza in materia parla chiara: le dimissioni al protocollo sono irrevocabili e pertanto tutto il deliberato dopo il ritiro, rischia di essere annullato.
E questo sarebbe il minimo, ma il contenuto della nota fa emergere chiaramente “la particolare situazione in cui versa il Comune “ tant’è che si chiede il parere del Ministero dell’Interno. Lo stiamo scrivendo da settimane che si rischia un eventuale scioglimento, ma pare che nessuno voglia capirlo. Lo scioglimento previsto dalle leggi può avvenire anche attraverso l’art. 141 del Tuel comma 1, “I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno: a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonchè per gravi motivi di ordine pubblico”. In altre condizioni non “particolari”, forse la Prefettura avrebbe già chiarito l’enigma. Adesso ci penserà il Ministro dell’Interno.