La chiusura del plesso riservato alla scuola materna di via Vespucci insieme alla requisita scuola di via Giotto per far posto agli uffici comunali, ha determinato uno scompenso nella platea scolastica con enormi disagi alle famiglie, agli alunni e alle attività didattiche.
Nel ringraziare il Signore per aver evitato una possibile tragedia viste anche le scosse sismiche degli ultimi due anni che hanno interessato, per fortuna, marginalmente i nostri territori, è d’obbligo aprire una inchiesta sui ritardi a partire dal 7 marzo scorso, quando la relazione del tecnico era conclusiva, è ben scritto ed evidenziato. Appare anche strano che, dopo quella relazione, si era impegnati a far sloggiare i bimbi da via Giotto per gli uffici comunali quando coscienza e responsabilità avrebbero dovuto indurre gli amministratori a prendere i bimbi da via Vespucci il giorno dopo e portarli in via Giotto trovando alternative agli uffici comunali. Tutto ciò non è avvenuto e adesso si cercano soluzioni. Alcune sono emerse nella riunione di ieri, altre crediamo saranno fatte tra poco dai capigruppo consiliari. Ci hanno comunicato che tra le ipotesi prospettate ci sarebbe quella di smantellare 5 laboratori in via Quintavalle dove già sono stati dirottati i bimbi di via Giotto, un sovraffollamento che metterebbe insieme materne, asilo nido, medie: un vero e proprio caos! Lo smantellamento dei laboratori oltre a determinare dei costi, penalizzerebbe i ragazzi nel regolare ciclo didattico. Una soluzione scellerata improponibile che aprirebbe un serio dibattito sulla sicurezza e la tutela della privacy dei bambini di diverse età oltre ai disagi nei cicli didattici tagliati. L’unica soluzione valida è quella di ridare ai bambini la scuola di via Giotto, altre soluzioni non esistono e il Comune venga posto nelle palestre di via 24 Maggio, via Baracca, nella casa dell’ex custode, oltre ai locali Asl di via Quintavalle e ai locali della Biblioteca.