PAPA FRANCESCO, OGGI AI SINDACI D’ITALIA, SPECIALMENTE A QUELLI CHE AMMINISTRANO NEL SENSO OPPOSTO A QUESTE SANTE PAROLE.
“La città di cui vorrei parlarvi riassume in una sola le tante che sono affidate alla vostra responsabilità – ha esordito il Papa -. È una città che non ammette i sensi unici di un individualismo esasperato, che dissocia l’interesse privato da quello pubblico. Non sopporta nemmeno i vicoli ciechi della corruzione, dove si annidano le piaghe della disgregazione. Non conosce i muri della privatizzazione degli spazi pubblici, dove il “noi” si riduce a slogan, ad artificio retorico che maschera l’interesse di pochi”.
Sembra che Papa Franceso sia passato per i nostri territori. Una vera lezione principalmente morale per tutti gli amministratori, specialmente quelli di sola facciata “perbenista”, i quali, nelle loro abitazioni, invece sono pieni di retorica con “peccati” originali diretti e indiretti, “peccati” che colpiscono il mondo del lavoro, la socializzazione, i posti di lavoro, le attività industriali e commerciali, l’ambiente, la casa, l’urbanistica. Parole sante che possano essere oltre che un monito, possano determinare l’inizio di una riscossa morale e politica, per chi gestisce il potere amministrativo portando al massimo del degrado la loro città.