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CASO CESARO: “QUANDO IL 30% DEGLI ELETTORI ANDAVA IN PROCESSIONE DA FORZA ITALIA SENZA MAL DI PANCIA” di Peppino Landolfo

Sono stato segretario di Alleanza Nazionale per 15 anni in un periodo in cui la legge elettorale uninominale aveva creato i blocchi a destra e a sinistra, le coalizioni, i poli. Forza Italia e Alleanza Nazionale erano i due partiti alleati più importanti del centro destra e in quasi tutte le competizioni elettorali locali, tranne periodi di liste civiche, le due forze sono state unite.

Ho vissuto una esperienza politica sempre alleato con Forza Italia, rispettando quelle che erano le indicazioni nazionali, regionali e provinciali e ovviamente mi sono ritrovato alleato con il maggior punto di riferimento locale del Collegio, l’On. Luigi Cesaro che, anche se in tanti che leggeranno non  ci crederanno, mi ha lasciato sempre piena e totale autonomia nelle decisioni di coalizione, ha sempre rispettato la mia provenienza ideologica e sopportato anche mie forti  prese di posizioni su scelte politiche non condivise pubblicamente, sui giornali e sui media . Diciamo che era un periodo d’oro per la politica di centro destra e lo era anche per una buona fetta dell’elettorato di area che andava in processione a Sant’Antimo senza i mal di pancia di oggi. Il potere è potere e quindi non si guardava troppo al resto, alla realtà che ci circonda pur di cercare di essere accontentati in qualche problema piccolo o grande che sia. Le vicende giudiziarie che in queste ore hanno colpito la famiglia Cesaro, in particolare due fratelli, spingono ad una riflessione di natura socio-politica in un territorio come il nostro dove, inutile nasconderlo, la politica a 360 gradi, a destra a centro e a sinistra, deve fare i conti con una realtà che esisteva anche al tempo delle processioni, ma guarda caso pare che allora, nel periodo d’oro, non importasse a nessuno dei fedeli forzisti. Personalmente ho sempre condannato e continuo a farlo quando si accertano convivenze con la camorra tendenti all’arricchimento personale. Le presunte accuse che leggiamo sono gravi, spetta alla magistratura fare il suo lavoro, chi e se ha sbagliato ne pagherà le conseguenze in prima persona, ma non posso condividere quei fedeli in processione che dimenticano. Ho smesso di fare attività politica di partito quando qualche pazzo di Alleanza Nazionale decise di fonderlo nella Casa delle Libertà, scelta mai condivisa proprio per la perdita di un’autonomia politica che mi era sempre stata riconosciuta anche da chi oggi è incappato in triste vicende giudiziarie delle quali nessuno può esserne felice.

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