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Grumo Nevano, Peppino Landolfo “LIBERATE GLI UFFICI, DIMETTETEVI, ABBIATE RISPETTO PER LA CITTA'”

Gli ultimi avvenimenti di natura urbanistica non possono passare inosservati. Tirate fuori un pò di dignità politica e rispettate la città, basta con questa lenta agonia.

Sono due anni che l’amministrazione ci sta regalando esempi di inefficienza, mancanza di rispetto verso i cittadini: adesso è la dignità politica a venir definitivamente meno dopo l’ennesima prova di atti illegittimi che coinvolgono consiglieri comunali di maggioranza e funzionari. Venir meno in quanto, dopo gli avvisi di garanzia che hanno colpito pure il sindaco, credevamo di aver toccato il fondo del barile, ma abbiamo dovuto ricrederci dopo aver visto all’albo pretorio on line, le ordinanze di demolizione a chi erano dirette. E allora ci siam detti: non è ancora finita, continua l’agonia di una città ostaggio di questi “politici” a cui manca un  dignitoso sussulto di dignità politica per dire basta, per porre fine ad uno strazio sociale. Esplode un problema politico di fondo, per la tenuta dignitosa e credibile, oltre a quella puramente operativa che deve avere a che fare, quasi ogni giorno, con la presenza costante delle forze dell’ordine, della Polizia Provinciale, della Guardia di Finanza, negli uffici comunali. Una presenza che nell’espletare le legittime e corpose indagini in corso, comunque rallenta la macchina amministrativa e di conseguenza ne risente l’intera comunità, tutto per colpe politiche dell’attuale amministrazione. Quando si parla di rispetto dei cittadini è proprio in virtù di ciò che sta accadendo. Per avere rispetto della città, senza isterismi o egoismi deleteri per la comunità, occorre che sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza facciano l’unica cosa giusta di questi due anni, prima che lo facciano altri organi istituzionali: liberare gli uffici, dimettersi, ridare quel respiro di trasparenza, di legalità e di legittimità che oggi è inevitabilmente soffocato dalla presenza ingombrante di una maggioranza che non ha più nulla da dire e da fare,

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