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Grumo Nevano, MA QUALE FESTA DEL LAVORO SE NON LAVORA PIU’ NESSUNO? FUORI DALLA REALTA’

Non si capisce cosa occorre festeggiare con 9 milioni di persone a rischio povertà, 80 percento dei giovani che non lavora e chi lavora lo fa con stipendi da fame o contratti a tempo determinato o addirittura a nero senza alcuna tutela, un alto numero di ex lavoratori ultra 50 enni fuori dal mercato del lavoro e senza futuro. Festeggiamenti con alla testa leader sindacali con stipendi per  centinaia di migliaia di euro all’anno, che hanno ancora il coraggio di parlare di lavoro, di lotta alla disoccupazione, di nuove misure, bla bla bla…le solite parole pronunciate in piazza da anni  senza risolvere un bel niente, anzi in alcuni casi addirittura emergono trattative con i poteri forti delle grandi aziende che licenziano senza pietà. Nulla contro i sindacati, anzi merito alle conquiste ottenute sia dalla triplice alleanza che dagli autonomi e dai sindacati di destra, ma oggi appare tutto così anacronistico e fuori dalla realtà festeggiare un qualcosa che è ormai privilegio di una parte della nazione. C’è l’altra metà che chiede non una festa di piazza, ma certezze per il futuro, quella certezza che rende serena e dignitosa la propria esistenza e ha un solo nome: il lavoro.

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