Scoppia la polemica per l’anticipo dell’apertura dei lavori del Consiglio comunale e sul comportamento per niente istituzionale nel gestire i lavori da parte del presidente Angelo Rennella. Di Bernardo “Il presidente Rennella non rappresenta nessuno tranne che i suoi amici, una mortificazione per la città”.
Orario previsto di inizio ore 19 mai rispettato da nessuno. Nonostante pochi consiglieri si presentano sempre puntuali, ogni seduta inizia sempre con l’ora di tolleranza. Guarda caso proprio ieri sera che si votava il Bilancio, il presidente Rennella ha voluto essere per la prima volta in due anni, puntualissimo penalizzando chi è giunto sul posto con qualche minuto di ritardo consapevole che iniziasse almeno con 30 minuti di tolleranza come sempre. Per noi nulla di nuovo conoscendo ormai i livelli di affidabilità politica e l’assenza cronica di sincerità politica di certi personaggi, non invece per l’Avv. Gaetano Di Bernardo il quale, ricordando a Rennella i suoi precedenti comportamenti altalenanti in tema di orari e comunicazioni ha sottolineato che “ci troviamo di fronte ad un presidente che rappresenta solo i suoi amici e si rivela una mortificazione per la città”.
Prima era intervenuto Franco Iannucci il quale dopo aver ricordato la figura del Dott. Alfonso Rossi scomparso alcuni giorni fa, ha rimarcato “gli alti costi della spazzatura rispetto ad altri comuni come il nostro per via di circa 500.000 euro dovuti agli ammortamenti degli automezzi, settore oggi sotto indagini e informazioni di garanzia da parte della Guardia di Finanza. Un bilancio che non basta nonostante l’appostamento per il PUC e quindi da votare sfavorevolmente”.
Assente Pina Chianese, e il Mov. 5 Stelle questi ultimi per via della pericolosità della casa comunale, abbiamo assistito ad un consiglio comunale dove non era presente nessun cittadino, uno squallore senza precedenti anche nei comportamenti di qualcuno che era seduto nelle poltrone: spaparacchiati sul bancone, in atteggiamenti da “guagliuneria” per nulla istituzionali, era come stare in quella macelleria tanto derisa nel finale di un consiglio comunale, un assise che politicamente non gratifica e non rispetta la città di Grumo Nevano.
Di Bernardo “Un Bilancio senza programmazione con errori tecnici corretti dall’intervento dei Revisori. Zero servizi e aumento per le bollette della spazzatura, solo promesse non mantenute come il reddito di cittadinanza elargito dalla giunta comunale ad un solo cittadino nel 2015. Ancora una volta siamo diffidati dal Prefetto per i ritardi. Notizie dell’ultima ora, una determina che aumenta il costo dei rifiuti per 70.000 euro attraverso una proroga che ritengo non illegittima ma illegale. Transazioni legali onerose ad personam solo per alcuni nomi eccellenti, sperpero continuo di denaro pubblico a partire da Via Pola ancora chiusa. Niente videosorveglianza, manca un piano per la protezione civile. Un solo atto hanno realizzato ed è intervenuta la magistratura con gli avvisi di garanzia, parlo del risparmio energetico sulle scuole. Un Bilancio di somme e differenza matematiche che poteva fare benissimo solo il funzionario, l’assessore D’Aponte così come gli altri assessori e il sindaco non servono a nulla, sono inutili atteso la mancanza totale di minimo indirizzo politico rivolto al bene dei cittadini di Grumo Nevano”.
Per finire un passaggio per l’assessore Mario Lamanna sulla macelleria sociale: se è pur vero che l’assessore non entra in questioni tecniche e gestionali, è altrettanto vero che l’assessore ha il ruolo di indirizzare politicamente con proposte che dovrebbero migliorare costi e benefici per i cittadini, nel caso specifico non abbiamo letto alcun atto di indirizzo politico per evitare l’aumento dei 70.000 euro. Quindi cosa sta a guardare l’assessore? A dire il vero abbiamo letto un atto di giunta su proposta dell’assessore Mario Lamanna che accoglie le richieste della ditta che gestisce le strisce blu per un eventuale aumento degli stalli a pagamento, indirizzando il funzionario per un riordino dei posti, atteso che gli incassi sono inferiori rispetto alle previsioni come dichiarato dalla stessa ditta. Certamente non è un atto che va a favore dei contribuenti grumesi ma alle esigenze tecniche e contabili di chi gestisce il servizio. E se questa non è macelleria sociale cos’è? Certamente in senso figurato come dice la Treccani l’assessore, l’amministratore, potrebbe definirsi il macellaio di turno. Tutto quì.