Dopo il ridimensionamento dell’Ing. Salvatore Flagiello, è la volta del Vigile Urbano Antonio Pascale che dopo decenni non si occuperà più di ecologia, rifiuti, raccolta differenziata. In arrivo appalto milionario per la gestione privata della pubblica illuminazione mentre l’Arch. Pasquale Miele diventa “Superman” e assume il “comando” di tutto: Urbanistica, Lavori Pubblici, Ecologia, Ambiente, Manutenzione.
La notizia delle ultime ore è di quelle che fanno rumore: Antonio Pascale dopo decenni non si occuperà più di rifiuti, capitolati d’appalto, ecologia, differenziata. Con una determina a firma del neo comandante Luigi Chiacchio, viene spostato ad altre mansioni. Noi per primi ci domandiamo come mai uno come Antonio Pascale, forse l’unico dipendente in grado di conoscere nei dettagli un settore nel quale ha operato per tutti questi anni, possa essere “spogliato” dalla sera alla mattina, di una mansione così importante. Perchè? Molte sono le ombre e i dubbi che si celano dietro questo spostamento che sicuramente non avrà quale motivo principale l’inesperienza.
L’alleggerimento delle mansioni del settore ecologia ad Antonio Pascale di contro ha ulteriormente concentrato nelle funzioni dell’Arch. Pasquale Miele, oneri e responsabilità che sommate all’Urbanistica, ai Lavori Pubblici e alla Manutenzione, rendono Pasquale Miele una sorta di “Superman” con la concentrazione dell’80 percento delle risorse economiche del Comune di Grumo Nevano.
In questa enorme concentrazione di risorse, inizia a prendere corpo l’affidamento ai privati della gestione della pubblica illuminazione proposta dall’esecutivo. Un’altra scelta politica e amministrativa scellerata se verranno confermate le voci che indicano un appalto milionario ultra ventennale, mentre basterebbe un serio progetto di sostituzione e ammodernamento dell’attuale rete attraverso l’investimento di fondi europei previsti in tal senso. Ma questo tipo di investimento non fa parte nè della cultura politica e neppure delle capacità amministrative dell’attuale esecutivo, incapace di reperire tali fondi, un esecutivo che invece preferisce sperperare soldi pubblici come l’acquisto di baracche per 600.000 euro mentre ci sono locali liberi e idonei ad ospitare gli uffici comunali a costo zero. Altra scelta incomprensibile e fitta di ombre e dubbi.
La città ferma e mortificata si chiede cosa sta succedendo in queste ore nella Casa comunale e fuori? A breve lo sapremo.