Grumo Nevano, BOMBA ECOLOGICA A CASOLLA, LA POLIZIA PROVINCIALE SEQUESTRA L’AREA DELL’EX PARTEFOND: RINVENUTI 15 BIDONI “STRANI”

Scarti di fonderie, un capannone di 4mila metri costruito interamente con il micidiale amianto in cattivissimo stato di conservazione, rame, tombini aperti, plastiche, guaine, rifiuti vari, auto e camion smontati a pezzi:

FONTE www.ilgiornaledicaivano.it

C’erano tutte queste porcherie nella fabbrica della frazione di Casolla, conosciuta come l’ex Partenofond, ormai abbandonata da molti anni anche perchè varie volte chiusa dalle autorità locali per inquinamento ambientale. La polizia della Città Metropolitanan di Napoli, diretta dal comandante Lucia Rea, è intervenuta con una squadra di polizia giudiziaria guidata dall’ispettore Antonio Sorbo ed ha posto sotto sequestro l’intera area, che misura circa 20mila metri quadrati, su disposizione dei magistrati. Rinvenuti pure 15 bidoni, ormai calcificati e quindi di vecchia data, che saranno analizzati dall’Arpac perchè si teme – visto che siamo in piena Terra dei Fuochi – siano rifiuti pericolosissimi, forse scaricati dopo la chiusura dell’opificio, attualmente sotto amministrazione giudiziaria perchè la Proim, ultima società a gestirlo, è fallita nel 2011.

Il cancello dell’ex industria del ferro era praticamente aperto e quindi è presumibile che l’area venisse utilizzata come deposito di auto e camion rubati (1 autovettura e una mezza dozzina di mezzi pesanti ritrovati). Sul posto anche l’Asl locale, con il dirigente dell’ufficio prevenzione, dottor Pasquale Pecoraro, e l’ufficio ambiente del Comune di Caivano. Insomma l’ennesima bomba ecologica posta a poche centinaia di metri dal borgo di Casolla e da via Settembrini. Si teme che dai tombini, tutti ritrovati aperti, sia caduto del materiale tossico che possa inquinare le fogne ma anche la falda acquifera.