Diminuisce la fascia agevolata che incide sull’importo della bolletta. Enti e società si adeguano
Abbiamo letto e ascoltato numerosi cittadini grumesi che si lamentavano degli importi aumentati delle bollette idriche. Così come leggiamo in altri comuni a noi vicini di una diffusione delle notizie in merito a queste nuove tariffe che non fa chiarezza e per certi versi appare un poco strumentale dimenticando che stiamo parlando di un servizio pubblico che non dovrebbe avere alcun colore politico ma bensì quei presupposti per lavorare nel migliorare la qualità dei servizi idrici erogati, atteso che ormai siamo legati tutti al governo centrale. A tal proposito riproponiamo l’articolo di qualche settimana fa dove spieghiamo le varie fasi.
NUOVE BOLLETTE ACQUA: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA SUL NUOVO METODO E SULLE TARIFFE
Da qualche giorno gli utenti grumesi che usufruiscono del servizio idrico integrato, sono stati raggiunti dalla prima bolletta 2016 relativa ai consumi idrici del periodo fine novembre 2015 - gennaio 2016. Una bolletta che – come già preannunciato dal gestore in quella del sesto bimestre 2015 – a partire dal 1 dicembre 2015, in linea con le direttive impartite dall’Autorità per Energia Elettrica, Gas e Sistema Idrico, abolisce la fatturazione per fasce di consumo “minimo impegnato” per adottare la nuova fatturazione “a consumo”. Cosa è cambiato rispetto alla vecchia tariffazione e cosa cambierà? Ebbene occorre fare un po’ di chiarezza, in particolare verso quella fascia di utenti che si sono visti aumentare di botto le quote bimestrali di acconto. Premesso che dal 2012 il controllo del servizio idrico è passato all’Autorità nazionale per l’energia elettrica e gas, che ha impostato un metodo transitorio per determinare la tariffa per poi passare al metodo definitivo, c’è da tenere ben presente che, sia in caso di gestione comunale che privata, la tariffa dovrà coprire interamente i costi sostenuti per il servizio, un po’ come il ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento ai costi ammissibili per la gestione. Gli input per la determinazione della tariffa sono dettati a livello centrale dall’Autorità attraverso le disposizioni della delibera AEEGSI 643/13 alla quale gli enti gestori, pubblici o privati che siano, hanno l’obbligo di adeguare la tariffa. All’art. 39.2, la delibera fa espressamente divieto di adottare un consumo minimo.
Premesso ciò, la nuova tariffa è stata determinata riferendosi all’allegato A della delibera 643/13 che prevede 5 fasce di consumo di cui la prima cosiddetta “tariffa agevolata” che parte da 0 e non può superare i 30 mc/anno.
C’è poi una seconda fascia da 31 a 90 mc/anno denominata “tariffa base” e poi via agli altri due scaglioni da 211 e oltre mc/annui.
Rispetto alla precedente tariffazione sul consumo minimo dove la tariffa agevolata era molto più ampia, con il nuovo sistema che fa una stima del consumato negli anni precedenti, era automatico un aumento in alcuni casi abbastanza corposo che però, dobbiamo essere chiari, non dipende dal gestore pubblico o privato ma esclusivamente da questo nuovo metodo che impone anche un adeguamento di quote che sono passate da 0,484 a 0,582 per l’agevolata e da 0,878 a 0,970 per la base. Poiché si tratta di un sistema a consumo reale e la media è stata calcolata rispetto allo storico, è pure ovvio che a saldo del semestre, si potrebbe riavere un equilibrio tale da limitare gli aumenti sostenuti nelle prime bollette, per poi sistemare il tutto quando si andrà a pieno regime nei mesi successivi.
Noi continueremo nelle prossime settimane ad informarvi sui vari aspetti, sulla nuova realtà a livello regionale che andrà ad occuparsi del servizio idrico integrato. Nel frattempo chiunque vorrà inviarci eventuali quesiti in merito lo potrà fare attraverso la il nostro indirizzo mail.